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Per testare le capacità del materiale si fa riferimento all’Istituto di Nanotecnologie del CNR di Pisa nella Persona del Prof. Mauro Tonelli: viene misurata la radianza spettrale nella regione spettrale 2 - 24 mm a due differenti temperature (25OC e 36 OC) e calcolata la relativa emissività nelle medesime condizioni sperimentali. Tutti i risultati sono confrontati con il corpo nero di riferimento.Metodologia: le misure sono effettuate utilizzando uno spettrometro appositamente predisposto, con relativo software di controllo e provvisto di detector MCT/A sensibile nella regione compresa tra 0.8 e 35 mm. L’apparato viene allineato e calibrato per mezzo di una sorgente di corpo nero alla temperatura T= 25 oC e T= 36oC nell’intervallo di lunghezza d’onda 2-24 mm.Un elemento riscaldante appositamente costruito nel laboratorio viene usato sia come sorgente di corpo nero di riferimento che come forno per riscaldare il campione. Il sistema di termostatazione che controlla la temperatura del forno viene testato prima di eseguire le misure.Inizialmente viene preparato il materiale da analizzare seguendo le indicazioni della ditta fornitrice. Il materiale così preparato viene depositato su un substrato di materiale opaco alla radiazione IR. Il substrato ottenuto viene riscaldato e mantenuto, mediante apposito elemento riscaldante termostatato, alle temperature di 25OC e 36 OC entro 0.1 OC.Vengono quindi acquisiti gli spettri nell’intervallo di lunghezza d’onda compreso fra 2 e 24 mm del substrato caricato e del substrato nero (non caricato) nelle medesime condizioni sperimentali e i corrispondenti spettri vengono poi messi a confronto. Ciascuna misura viene ripetuta in tre giorni differenti per verificare la riproducibilità del risultato.I dati ricavati dalle misure sono elaborati per il calcolo dell’emissività del materiale esaminato. 

 

Per valutare l’eventuale sviluppo di calore che avrebbe potuto dare adito al sospetto di eventuali effetti collaterali (es. degenerazione nevica o altro) diversi campioni il 12 giugno scorso sono stati sottoposti a TEST TERMOMETRICO da parte del vice-presidente dell’ Associazione Italiana Termografia ad Infrarosso, Eros Ronchini, in base alla norma ISO 18434 metodo a. di riferimento.Il test certifica che “non si evidenziano particolari variazioni superficiali di temperatura sia nel dispositivo RIPI-V che nel viso”.

Come Interpretare il dato?L’interpretazione è molto interessante in quanto confermerebbe che non essendo prodotto calore l’azione clinica è dovuta esclusivamente alla frequenza a conferma di quanto sostenuto e cioè che così come il linguaggio dell’universo è costituito da frequenze, ci è possibile ‘dialogare’ col nostro corpo attraverso ‘frequenze, nel nostro caso ‘particolari frequenze’.Il dato inoltre apre nuovi orizzonti e quindi saranno opportuni studi di neuroimaging che dovranno spiegare il motivo per cui l’applicazione monolaterale, in caso di ipoconvergenza ‘alternata’ per esempio, funziona anche sull’occhio controlaterale.

Il materiale FIR emitting è anche stato sottoposto a ‘Test Epicutaneo Occlusivo (Patch Test)’ presso il Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento di Busto Arsizio (VA) e ‘non ha evidenziato eritemi, edemi, secchezza, desquamazione e vescicole in alcun volontario’.

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